Si racconta che tre bellissime fanciulle, per sfuggire alle pretese di matrimonio di un viscido signorotto locale, scapparono nel bosco, arrivarono nei presi di un fiume e lì affogarono.
Questa è la leggenda che ruota intorno al Posto Bellissimo dove ho letteralmente trascinato l’Amico Speciale domenica pomeriggio. Un caldo da urlo, reduce da un sabato pomeriggio al mare dopo dieci (o più, chi può dirlo?) anni di assenza sulle spiagge, tanto che mi è toccato comprargli un costume per convincerlo. Insomma, mi viene a prendere a lavoro, mi guarda e dice: ma sei sicura?
Certo che lo sono, ho dentro un mostriciattolo verde che urla da un po’, già dal pomeriggio in vacca dell’altra settimana, ho voglia di staccare, urla il mio cervello, devo cambiare scenografia, basta con il fondale casa e poi il fondale lavoro, voglio il fondale avventura, grazie, sennò impazzisco, anche se si tratta solo di farsi mezz’ora di macchina per stripparsi su una mani spiaggetta (che poi non verrete mica a dire che non è un’avventura, no?).
Nel caso del Posto Bellissimo l’avventura è solo una camminata di mezz’ora nel bosco. Il mio Boss mi guarda e dice: l’ultima volta che ci sono stato io era pieno di vipere. Ok, nessun problema: faccio mente locale al corso di primo soccorso fatto nel lontano 19… durante i campi scout: vipera? Facile, la so: legare la ferita a monte, ma non troppo, sennò rischi la cancrena (a un tizio che conosco hanno dovuto amputare la gamba proprio per quel motivo), restare calmi e… ma dai! Le vipere non rompono le balle se non gli rompi le balle. La Natura è così: stai sul sentiero e guarda in terra, cammina rumorosamente e il gioco è fatto. Le vipere non mi hanno mai fatto così paura, a dire il vero. Gli animali in generale: ho più paura degli uomini.
Altre obiezioni?,chiedo.
Ci saranno i tafani, dice qualcuno alle mie spalle, ma non so chi sia e quindi lo ignoro.
Inizio a pensare di essere circondata da Smontatori. Gli Smontatori sono una razza particolare di uomini (e donne) che hanno come solo obiettivo dire No a ogni iniziativa che non rientri nella loro ben rodata routine:ma non si sta meglio sul divano a guardare un bel film?
Eh no, non si sta meglio, si sta più comodi, forse, si destruttura il cervello, magari, si vive meno, di sicuro.
Io invece in questo momento ho fame di vita (fate voi, ditemi se non sono una che si accontenta) e quindi tiro fuori il mio lato Ostinato: vado, da sola o meno, ma io vado.
Il caso vuole che la Ragazza (lasciatemelo dire ancora per due ore, ragazza…)Ostinata e Nevrotica abbia una gran cavolo di ragione: il Posto Bellissimo è talmente bello che l’Amico Speciale non fa che dirlo, non fa che fare versetti di gioia in acqua, manco fosse un neonato al suo primo bagno, si gode il massaggio naturale della cascatella. Mi tocca trascinarlo fuori dall’acqua indicando il sole che tramonta:guarda che dobbiamo tornare alla macchina e nel bosco non ci sono lampioni. Viene via quasi imbronciato, facendo progetti su giorni di festa quasi inesistenti che trascorreremo di nuovo lì. La prossima volta ci portiamo: e giù tutto un elenco di cose che non porteremo mai, cose che non faremo mai. Ma è dannatamente bello vederlo felice. E lo sono anche io, alla fine, tanto che mi sono lasciata convincere a farci un bel selfie con la cascatella alle spalle: come si cambia (per non morire, direbbe qualcuno).
Mi sembra (mi sembra!) che piano piano la vita stia prendendo una piega auspicabile, a volte, una piega di normalità che mi mancava da tanto.
Credo che il 90% del lavoro sia io a farlo: ho deciso che volevo la normalità e ho imboccato quella strada. Ero brava a Orienteering ai miei tempi. Forse era l’unico sport in cui ero a malapena capace.
E ora devo tornare a studiare… ho appena finito di bilanciare il mio primo gelato in totale autonomia (il mio coach non mi caga al telefono, quindi dovrò prendere l’iniziativa e buttarmi). La mia piccola Boss invece è alle prese con l’Arte della Rasatura, una cosa che prima o poi noi donne dobbiamo apprendere, con tutte le sue sfumature. Non credete: è una questione di stomaco: non tutte riescono a tollerare la Tortura della ceretta e devono per forza ricadere nei rimedi alternativi: crema e rasoi. Per le più coraggiose l’Epilatore, quasi un dio malefico in grado di mietere vittime.
Tutti i miei acronimi gelateschimi attendono: POD, PAC, SML, AS, ST… solo per questo mi eccito come una bambina!
Ognuno ha i suoi problemi…
Fare i versetti in acqua è assolutamente obbligatorio. E anche gridolini gemiti mugolii e tutte quelle deliziose oscenità che si fanno quando… quando è il momento giusto di farle.
(mbè? E il selfie?)
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Ma dai… Barbara! Credi davvero che metta una mia foto qui?
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Sì, perché?
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Così poi noi bimbe ci facciamo anche un po’ di pensierini lascivi su AS in mutande.
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Ehi, ma che avete? Sarà il caldo?
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No, quale caldo. Siamo giovani e vispi, tutto qui.
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Adesso mi metto a cercare acronimi eccitanti poi ci sentiamo… 😏
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Vale anche per te Wal quello che ho scritto
a Barbara…il caldo, senza dubbio
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