E le vacanze in Sardegna sono giunte al termine…
Cose che ho imparato della Sardegna:
- Nell’entroterra non c’è NIENTE. Nulla. Il puro assoluto deserto. Non una casa, una capanna, un fienile, un recinto o altro che possa far presumere la presenza dell’uomo, fatta eccezione della strada asfaltata, da cui si presume che l’uomo, almeno una volta lì ci sarà stato. Per chilometri e chilometri. Manco una macchina nel senso opposto. E infatti le strade sono belle, poche buche. Non ci passa nessuno.
- Lo sport nazionale è il tiro al cartello. Stradale. Se escludiamo la 4 corsie, non c’è un cartello stradale senza il segno di una fucilata o crivellato da proiettili.
- I sardi sono gentilissimi e disponibilissimi. Altro che persone chiuse e taciturne! Se non avessimo avuto la scusa del traghetto, eravamo sempre lì a bere Ichnusa…
- Non ci son o spiagge brutte in Sardegna? Ni. Siamo stati sfortunati, va detto. Su 9 giorni, 8 ha tirato un maestrale che lanciava frustate di sabbia tali che pensavo di tornare senza pelle. Quindi poco mare. E siccome era mosso, qualche spiaggia sommersa dalle alghe l’abbiamo trovata. Nonostante tutto la spiaggia in questione era affollatissima. Quindi…mah. Ma abbiamo avuto poco tempo per esplorare. L’acqua comunque è imparagonabile alla nostra. Cristallina nonostante il mare mosso. Non si può fumare in molte spiagge. Bene! Diranno i più. Male per una tabagista, ma comunque la cosa non ha pesato neanche a me.
- Noi toscani siamo abituati male. Dietro ogni angolo da noi c’è un pezzo di storia. In Sardegna la storia è solo quella dei vari nuraghe. Molto belli, antichissimi e misteriosi. Ma Little mi ha detto dopo il terzo: ancora sassi? Come darle torto? Voleva fare il mare!
- Pecorino, malloreddus, pane carasau, guttiau, culurgiones, seadas… Cercando, in Sardegna si mangia e si beve benissimo. Basta allontanarsi dai posti troppo turistici.
- Gli accenti. Nulla, non ne azzeccavo uno. Nomi di città/paesi. Sonorbi: dove metteresti l’accento? Sinòrbi? Sìnorbi? E invece è Sinorbì! Siniscola? Sinìscola? E invece è Sinoscòla. Me la cavavo solo con i nomi bisillabici, come Bono. Gli ultimi giorni ho preso la decisione di nominare un pese con tutti gli accenti possibili. Della serie, uno sarà! E quindi: Bàrrali, Barràli e Barralì. Tiè! In realtà un ragazzo mi ha dato una dritta mentre mi indicava un posto (di cui io ho, ovviamente, sbagliato l’accento). Devi fare così, ha detto, se pensi che un accento vada da una parte, tu lo metti da un’altra. È controintuitivo. E se lo dicono loro…
Ho imparato anche un sacco di cose su di me, in questa vacanza. Ma me le tengo per la prossima volta, io e l’Amico Speciale andiamo al mare (ormai l’ho intossicato) a dispiacerci per i nostri lidi e a rimpiangere quelli sardi, di cui così poco abbiamo visto.
Posso comunque anticipare che mi sono portata via l’Anima Sarda.