Dhe, oh, varda ua’ com’è leggero!

Ho quaranta minuti, la cottura del dolce che ho fatto, un cioccolato e mele, rivisitazione dei poveri di cioccolato e pere, che non avevo. Oggi invito a pranzo mio padre e la badante georgiana, più che altro perché così evito di insegnarle a fare il ragù (lo farò, eh, che mio padre ormai associa la domenica al ragù) e approfitto di essere a casa, una domenica ogni tanto. 

Ieri ho comprato lo scooter per Little. Un piccolo affare (o una piccola fregatura, chi può dirlo? Dopotutto era nelle premesse il fatto che non me ne intendo). Il giorno prima chiamo questo numero che è su Subito. Mi risponde un ragazzo giovane, mi dice che il mezzo che avevo adocchiato lo ha già venduto, ma ne ha un altro, un po’ meno potente, ma adatto alle ragazze (proprio così dice lui) perché leggero. Mi manda le foto: carino, in effetti, sella nuova, colore celeste, gomme nuove, revisionato, cinghia rifatta, 12 mesi di garanzia. Vecchiotto, ma prezzo buono. 

Prima di andare a vederlo faccio un altro giro di telefonate ai concessionari. Avete scooter 125 usati, cambio automatico?

Si susseguono una serie di no. Solo nuovi. E poca scelta, ovvio, solo Piaggio, qui siamo nella culla della Piaggio. Della serie: o Liberty o Liberty. Quindi io e l’A.S. partiamo per andare a vedere questo benedetto scooter. Non so per quale motivo intraprendiamo una strada tra le colline che mi fa risuonare in testa per tutto il tempo la voce di max Pezzali. Rotta per casa di Dio. Arriviamo dopo 40 minuti e 400 curve strette. Google ci dice dove è questo rivenditore e noi non lo vediamo: niente cartelli, nulla. girottoliamo a caso nel paesino per dieci minuti, chiediamo info: nessuno sa nulla. Alla fine oltrepassiamo il cancello di una villa, per chiedere, e vediamo lo scooter. Il rivenditore non è altro che un ragazzetto che da anni armeggia ai motorini e ne ha fatto una specie di lavoro dentro casa: compra, sistema, rivende. E stop. Ci fa provare il motorino, ci spiega diligentemente le caratteristiche (deh, oh, varda ua’ com’è leggero!) e poi aspetta. Io lo comprerei anche solo per mancanza di alternative, ma poi ci penso ancora su e decido che in effetti per Little è perfetto: non nuovo, visto che sa andare solo in bici per ora, leggero, un po’ meno potente. E in pronta consegna (a casa) la settimana prossima con foglio di circolazione provvisorio e pure un bauletto nuovo. Ci stringiamo la mano e la decisione è presa. 

Io e l’A.S. andiamo a mangiare il sushi.

Nel pomeriggio arrivano i primi messaggi: Little che è contenta oltremodo (per lei l’importante è avere qualcosa da guidare per essere autonoma) e gli improperi del mio ex, come da copione perché Fate sempre come vi pare, voi. Ebbene sì, stavolta ho fatto come mi pare, visto che lui non ha fatto nulla, come mi ricorda giustamente Little, che è la prima a schivare i suoi proiettili. Al limite non mi darà la metà dei soldi, ma per ora non me ne frega, visto che intesto il mezzo a me. 

E così sapremo cosa fare il sabato pomeriggio da qui in avanti. Prove su pista, sperando che non cada troppe volte. 

Alexa mi dice che al mio timer del dolce mancano dieci minuti. Il profumo è buono, il vecchio gradirà. Se non avessi il dolore al fianco sarebbe pure una bella giornata.

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38 pensieri riguardo “Dhe, oh, varda ua’ com’è leggero!

          1. Mi torna in mente, a proposito di Livorno, il tipo che frequentava il mio blog all’epoca in cui stavo in sedia a rotelle con tutte e due le zampe rotte e dovevo farmi le iniezioni sulla pancia per prevenire la trombosi, e questo qui aveva una comicità pazzesca e non so se tu abbia un’idea di che cosa significa ridere con la pancia tutta piena di punture e io gliel’ho detto e lui mi ha risposto (precisazione: lui naturalmente scriveva in italiano, ma tu eri costretta a leggerlo in livornese): “E te pensa al mio povero cugino che aveva fatto un’operazione penale e c’aveva il gigio tutto pieno di punti di sutura e lo va a trovare la sua fidanzata tutta spuppata e sminigonnata e si mette a dargli i bacini sul collo e farni tutte le moine… E’ finita come con l’incredibile Urk: straaaaaaaap!”

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          2. Barbara, si, so cosa vuol dire ridere con la pancia piena di punture per prevenire la trombosi! Nell’estate del 2019 un cane mi fece cadere, e cadendo mi ruppi la gamba destra, e il braccio sinistro… una vera goduria!!! Piansi tanto quel mese, avrei molto apprezzato un tipo come quel tuo amico livornese che ti raccontava cose che andavano a finire come ” l’incredibile Urk ” !!! 🙂

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  1. Mi dispiace tantissimo, cara Moon, per il tuo dolore.
    Il tuo ex mi sembra ti avesse detto che dovevate occuparvene voi, cioè te, ora non gli va nemmeno bene. L’importante è che Little sia contenta ed anche tu e l’ A. S.
    Hai fatto una cosa bellissima, più di una in realtà.
    Un abbraccio e buona domenica ❤

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  2. Strano che non abbia detto Dhe, oh, varda “Vì” com’è leggero… Probabilmente era più sul Pisano che sul Livornese… comunque una piccola raccomandazione, non è per rompere, è che “di raccattà bimbetti sbriciolati sull’asfarto mi so’ un po’ rotto i cogl…”.
    Il CASCO. Che sia “integrale”, che non vuol dire come la farina, ma provvisto di mentoniera, e che sia omologato no fake e cinesate varie.
    Ti metto anche una chicchetta, a questo indirizzo https://sharp.dft.gov.uk/helmets/ trovi uno dei siti più attendibili per capire se un casco è o no resistente, basta inserire marca e modello e ti da il risultato in stelline da 1 a 5 stelle.

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