Sto come a primavera
In casa
I quarantenati
Con questa citazione altolocata torno a scrivere di nulla, seduta davanti al mio pc in Very 8 Mile style (per il riferimento vedi qui), con il profumo dei pop corn che aleggia nell’aria. Little sta di nuovo guardando la saga di Harry Potter. Non giudico, io me la sono rivista tutta la settimana passata. Ho notato un mio ritorno a diversi anni fa, per quanto riguarda la scelta dei film. Oggi, per esempio, mi stavo guardando Beverly Hill cop. E devo dirlo: se guardare Rambo mi ha scioccata (per la cattiva interpretazione che gli avevo dato da bambina), B.H.C. mi ha scioccato per la sua stupidità. Cioè, sul serio credevo che le risate di Eddy fossero divertenti? A oggi le trovo fuori luogo per ogni scena.
Oh, cazzo, detesto crescere!
Sì, lo so, non si dice crescere, si dice invecchiare per le donne della mia età. Eppure dal dentista ancora raccolgo le stesse frasi di sempre: ma dai!, non dimostri la tua età. Da qui in avanti me ne faccio di poco, io allo specchio li vedo tutti e se gli altri non li vedono hanno problemi di vista.
Avendo ben poco da fare se non autoflagellarmi, in questi ultimi due mesi sono passata da Non sei buona a nulla, a Non lo vedi che fai schifo? Per approdare infine a Non sai reggere nemmeno una quarantena fatta di comfort?
Credo che l’autostima abbia fatto grandi passi indietro. Di pari passo al mio conto corrente (ma le due cose non sembrano correlate).
Il tedesco, per esempio, ho deciso di abbandonarlo. Non sono capace. È davvero difficile e arrivata al dativo ho detto: ok, hai vinto: non riesco. Quindi mi resta quel poco che ho imparato, frasi che nemmeno pronuncerebbe un bambino tedesco di due anni. Ma al prossimo tedesco che verrà al Ristorante potrò passare il giornale dicendo: zeitung? E basta.
Ma certo, che altro ho fatto? Ho incrementato la mia capacità di cucinare, una cuciniera schizofrenica, sono diventata. E Ale mi dice: ah, sei tornata ai vecchi tempi, come quando sfornavi una torta al giorno. Non so se lo dice con rimpianto o con rammarico. Sempre con la R cominciano entrambe le parole. Io? Non so se esserne rammaricata o meno. Da una parte quel pezzo di me mi soddisfa (cucinare per gli altri lo ha sempre fatto), da una parte mi ributta indietro di anni.
Il mio problema, che so di avere, è che alla fine ho avuto una formazione retrograda: sempre con mia nonna e mia madre che mi dicevano cosa bisognasse fare per essere una Brava donna di casa. E sì, mia nonna mi faceva girare per casa con i libri sulla testa (non è una metafora, è reale) e mia madre mi gonfiava il cervello con Ciò che a una donna è concesso e ciò che non lo è. Poi io sono cresciuta negli anni ’90, insomma si parla di mille miglia da tutto questo, eppure… eppure io reagisco sempre al contrario. Cerco di spiegarmi: non credo di aver davvero incamerato che uomini e donne sono uguali. Sono ancora qui a lottare. E le mie azioni si fondano sul contrario: una brava donna è una brava moglie? Sì. Allora cosa fa una brava moglie? Cucina, si occupa della casa, dei figli eccetera. E io reagisco al contrario. Non cucino, lascio che il caos invada la mia casa. Una donna è femminile? Sì. E io allora mi vesto come un uomo.
Affermo me stessa al contrario.
Che è quasi più stupido del seguire i dettami.
E questo, ovvio, conferma la mia incapacità.
E pensare che volevo scrivere questo piccolo pezzo sulla mia nuova collezione di mascherine. Si sta ampliando a tal punto che potrei organizzare uno spaccio a prezzi modici. Senza contare la mascherina Super chic diamantata che vedete in foto. Un vero tocco trash da aggiungere alla mia collezione.
E da domani, almeno qui, si potrà uscire per fare due passi, anche lontano da casa.
I carcerati avranno la loro ora d’aria.
Ma mica che voglio far polemica. Ci pensano gli altri, alla polemica. Io, come ho sempre detto, sono una tipa obbediente. Al limite del servizievole. Come Brava donna di casa sono perfetta…