Lunedì, giorno di festa, mi sveglio intorpidita, ma con una strana (per me) sensazione di relax. Quante cose accadono in tre giorni, penso.
Ho notato che l’universo desidera che io abbia delle overdose di felicitàdi recente, e così mi manda lo Shogun a sorpresa insieme alla mail di un’altra rivista che pubblicherà un altro mio racconto i primi di Aprile. Una diversa versione della Teoria dell’Universo dice che è il mio momento (devi sfruttarlo). Un’altra ancora dice che lo Shogun porta fortuna. Fatto sta che io ho ricevuto in regalo tanta bellezza, di nuovo, e mi dico, Beh, Moon, goditela finché dura. Che già lo sai che le seghe mentali sono sempre in agguato, nonostante tu abbia coscienza che sono seghe mentali. E infatti ho rispolverato un libercolo di un certo G.C.Giacobbe giusto per ricordarmi come sono fatte, le seghe mentali, e tentare di smantellarle sul nascere. Il libercolo mi è utile ai fini pratici, ma va detto che lo avevo già letto, capito e accettato. E poi nulla, come se non fossi del tutto io a comandare il cervello. Una sensazione frustrante. Un po’ come il film di Black Mirror su Netflix, Bandersnatch: tu sei consapevole che non vuoi fare una cosa, sai anche perché non la vuoi fare, ma poi la fai. Frustrante, ripeto. Mi fa pensare che l’evoluzione stia facendo un passo indietro con me.
In ogni caso ho creato una Parola d’Ordine (P.O.) che da qui in avanti utilizzerò nei momenti di sega mentale più acuti, quelli in cui il panico dilaga e la razionalità fa il dito medio.
Con tutti questi accorgimenti pratici mi sento più tranquilla, ma ancora poco evoluta, va detto, dove poco evoluta va letto come: un po’ stupida e un po’ paranoica.
Pensando alla paranoia, mi viene in mente la nervosi e beh, sì, lo sono, lo sono, nevrotica, rientra proprio nel mio nome/acronimo, quindi TDL ci aveva visto lungo (su questo).
Ma il punto di questa giornata non è la mia (conosciuta) nevrosi, né le mie (conosciute) seghe mentali, quanto piuttosto al mio rinnovato desiderio di cambiare queste due cose. Non si possono fare miracoli, certo, ma si può arginare con P.O. e qualche accorgimento razionale.
Ad esempio, perché andare a cercare guai? Spiego: quando stai particolarmente bene, come io oggi dopo la tre giorni di felicità, hai l’irrazionale pensiero che tutto può andare nel verso giusto solo perché tu sei felice. Il che a volte è vero (è una questione di relazione all’interno della comunicazione, di atteggiamento nei confronti dell’altro), ma non lo è necessariamente. Quindi ti prende quell’euforia da Risolvo hic et nunc tutti i miei conflitti con gli altri, perché ora sto bene e posso affrontare anche una discussione dolorosa, magari.
Stronzate.
Perché, mi dico, andare ora in cerca di guai?
Forse è il mio (latente?) masochismo che mi fa fare certi pensieri. Al masochismo ci sto lavorando, anche quello con P.O. e altro. Per la risoluzione dei conflitti, ogni cosa a suo tempo, non forzare la mano.
E ricorda il mantra del giorno:
la vita va sorrisa.