Passeggiare o non passeggiare? Questo è il dilemma

 

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È domenica mattina. Di nuovo. Anche ieri era domenica. Pure l’altro ieri. E lo sarà anche domani.

Una serie infinita di domeniche d’inverno.

Ora, c’è che ama la domenica: si può dormire quanto vogliamo, si può poltrire sul divano a leggere o a guardare True detective (grande serie tv, consigliatami da anni e che solo ora sono riuscita a vedere), si può ascoltare la musica che ci pare (al Ristorante prendono poche radio e di recente Nostalgia sparisce all’improvviso, lasciando il posto a RDS e un gran buco nel mio cuore).

Io sono piuttosto pigra, non sono proprio un’iperattiva nel senso stretto del termine. Va detto però che adoro avere tanti impegni e, al termine della giornata, staccare la spina, spegnere la giornata e tentare di rilassarmi. Mi piace… forse in realtà ci sono solo abituata. Ecco, il mio corpo e la mia mente sono abituati a questa routine. A volte sono così ansiosa di terminare le mie incombenze per potermi rilassare che, ad esempio, vorrei poter sparecchiare e lavare i piatti (ok, metterli nella rexy, la mia schiavetta in cucina) prima di aver mangiato.

Ora che non ho queste urgenze (anzi, che non ho nessuna urgenza) il mio corpo e la mia mente sono disorientati. Il cervello lavora a pieno ritmo, come sempre, molto del tempo lo impiega a preoccuparsi di questa serrata nazionale, leggo notizie dal Corriere della sera (!), a cui ho anche fatto l’abbonamento on line (!!!), confronto idee, opinioni, cerco di capire se posso uscire a fare due passi e quanto devono essere lunghi, ‘sti due passi, io che vivo in mezzo al nulla e anche in giorni normali non incontrerei di sicuro nessuno in queste strade sterrate di campagna. Ma è anche vero che so che le forze dell’ordine in questo piccolo paesello si comportano come sceriffi (che è infatti il loro soprannome,gli sceriffi)e so anche che gli sto pure un po’ sulle balle (su questo dovrei scrivere due righe in più perché, ai miei occhi, non hanno motivo di avermi sulle scatole, avrò preso due multe in tutta la mia vita per eccesso di velocità, una per non aver esposto una volta il disco orario e nessuna di queste volte ho avuto a che fare con loro. Diciamo così, agli sceriffi sono arrivate voci sul mio conto, voci un po’ da paese, visto che io ero quella straniera qui, nessuno conosce i miei genitori o miei nonni, non sono nata e cresciuta in un posto, ma in tanti posti, non ho radici nel paesello e a volte se non hai radici e non sei come gli altri ne paghi il prezzo. E su questa storia non ho altro da dire, come Forrest Gump).

Quindi il mio dilemma della domenica mattina è: posso uscire oggi, visto che c’è il sole? Posso andare oltre ai cassonetti della spazzatura? Posso godermi questa mattina?

Nulla, io leggo e leggo e non arrivo a nessuna conclusione. C’è che ha avuto multe per essere uscito a correre, chi per un giro in bici e ieri ho ricevuto un audio inoltrato di un avvocato che spiegava come funziona se ti fermano e non hai la giustificazione: dichiara, l’avvocato, di non pagare l’ammenda, e di rivolgervi al vostro avvocato per l’oblazione. Poi vado su internet e scopro che è una bufala. E leggo i chiarimenti. E ci capisco ancora meno…

L’ignoranza non è ammessa, ai tempi del Coronavirus, e a quanto pare anche la gnoranza, perché che tu sappia o non sappia cambia poco, il risultato finale è: dipende.

Quindi la domanda di oggi è: corro il rischio, per buona pace del mio corpo che, se si stanca magari stanotte dorme un pochino, oppure faccio la ligia e vado solo al cassonetto a buttare la spazzatura?

Non ho ancora abbastanza caffè in circolo per decidere…

 

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22 pensieri riguardo “Passeggiare o non passeggiare? Questo è il dilemma

  1. Nel vostro ristorante avete la musica? Quando entro in un locale è la prima cosa che controllo: metto dentro un piede, allungo l’orecchio, e se sento “musica” faccio immediatamente dietrofront e me lo segno come posto da cancellare: non posso davvero tollerare la violenza di un rumore imposto.

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    1. Nel locale bar c’è la radio, quella classica. Al ristorante metto sul canale tv di radiofreccia. A parte gli ultimi giorni che avevo sintonizzato solo sulle notizie. Capisco , un grande affronto quello del rumore imposto… ma alcuni lo gradiscono più del silenzio

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      1. Silenzio in un locale pubblico?! Ma quando mai! Se si va con uno o più amici ovviamente si parla, e se c’è la musica bisogna alzare la voce per sentirsi, e allora gli altri devono alzarla di più e allora i primi di più ancora fino ad avere un intollerabile frastuono. E a volte, anche senza le voci degli avventori, è già la musica da sola ad avere un volume intollerabile. E questa è violenza.

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  2. Da quello che ho capito io, senza la giustificazione vai nel penale, e quellz stira dell’oblazione sebbene me l’abbiano spiegata non sono riuscita a capirla.
    Camminare dove dove non incontri nessuno… beh non dovresti incontrare nemmeno gli sceriffi!
    Il fatto è che senza queste norme che sembrano eccessive finisce che poi tutti sono in giro senza tenere le giuste distanze. Che è il punto: all’aria aperta e con un paio di metri di distanza tra noi e gli altri non c’è sto rischio di prendere alcunché.

    Alla fine, cosa hai deciso?

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