Ieri sera prima di dormire pensavo.
Beh, mica una novità, pensare, ma insomma, diciamo che pensavo intensamente. Era l’energia che mi aveva dato aver iniziato già (di già!) il romanzo, che lo sento bene, che sta funzionando. Paura? A bestia! Ma non mi ripeto.
Insomma, pensavo al sesso. Prima di dormire, al buio, sotto le coperte, ci sta.
E mi è venuto in mente un episodio di quando avevo 16, forse 17 anni. Una cosa che avevo cancellato. Del tutto. Come diavolo funziona la memoria? Terribile questa selettività, no? Insomma, sta cosa credo di non averla mai raccontata nemmeno a Ale, e io e Ale ci siamo dette una vagonata di cose. Magari poi la sento e le chiedo, se gliela ho raccontata. Perché è saltata fuori dalla mia testa così, come un sogno, non come un ricordo. Eppure lo è, un ricordo. Ne sono certa.
Dicevo, avevo quell’età lì. Mi ero appena mollata con il primo ragazzo con cui ero andata a letto, una relazione a distanza che non funzionava perché lui era il Tipo Duroe io invece facevo solo finta di esserlo. E lui questa cosa l’ha annusata e mi ha mollato. O io ho mollato lui? Non ricordo, sul serio. So solo che io non ci stavo bene. Questo lo ricordo perfettamente. Ma uscivo, eccome, anzi, avevo un amico, Giorgio, un darkettone con i segni delle lamette sui polsi, che tutti dicevano che voleva fare il triste anche se non lo era, ma in realtà no, in realtà non lo era affatto triste, tutt’altro, era divertente, ci divertivamo, ecco, ci divertivamo molto, parlavamo molto, veniva a casa mia, quando non c’erano i miei ci cucinavamo qualcosa, guardavamo la tv, insomma, amici, nessuna pretesa sessuale da lui, e io non me la aspettavo.
Poi un pomeriggio accadde una cosa.
16, 17 anni. Appena provato il sesso. Ormoni in delirio. Insomma, ci ho provato io, con lui. E lui ovvio non si è tirato indietro, siamo andati in camera mia, ci siamo spogliati, ma proprio nell’istante esatto in cui tutto doveva iniziare io ho iniziato a piangere. Ma non piangere poco, piangere a dirotto. Inconsolabile.
Il mio povero amico ha provato a parlare, capire, consolare, ricordo che poi uscimmo e mi comprò un gelato. Ma poi ci siamo visti sempre meno. Imbarazzata io, stufo lui, forse. Oppure la vita ci ha portato in luoghi diversi, chi lo sa.
E ecco ieri sera pensavo a questa cosa, del tutto rimossa, e al perché è successa, perché ho pianto. Oltre al fatto del perché mi sia venuta in mente ora.
E nulla. Tabula rasa. Nessuna spiegazione.
Pensavo che scriverne portasse a qualcosa, ma stasera mi sa che sono scarica, il vento di oggi mi ha prosciugato il cervello, le seghe mentali pure e io mi sento un pulcino che è stato tutto il giorno sotto la pioggia. Ma per sua volontà. Chi è causa del suo mal…
L’unica cosa che posso dirmi è che se il corpo ha le sue necessità (il mio corpo, per l’esattezza), al cuore non gliene frega un cazzo proprio. E fa sabotaggio.
Per ora mi basta questa spiegazione.
Sul sabotaggio sono una vera maestra, va detto. Altro che corso per barman.
“Moon e i misteri del sesso” Ed. Montatori
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Ah ah. Ah…😒 ma no… fa ridere davvero 🤣
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😋😘
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Praticamento non “appattano” e lo capisco bene.
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Che parola curiosa… ma sì!
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Dal siculo “appattare”: appaiare, combaciare, abbinare 😄
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Io sono giunto alla conclusione che il sesso è sopravvalutato, nel bene e nel male. Crea aspettative e problemi, ansie e frustrazioni, ma perché? Sarà la nostra (dis)educazione? Sarà colpa del nostro essere cattolici (praticanti o meno penso cambi poco). Tornando indietro nei ricordi in quest’ambito specifico quante cose rifaremmo e quante no? Ahhh davvero bisognerebbe vivere due volte! Mi vengono in mente le parole del “Timido ubriaco” di Max Gazzé….”Certo, perché io non gioco mai a viso aperto. Tremendo il mio rapporto con il sesso, che fesso!”
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Io non sono una fan del Vivere due volte… ho fatto un mare di cavolate, ma non ho rimpianti. Nemmeno sul sesso. È sopravvalutato è un termine che non avrei usato… è una cosa bella, che fa parte della vita, che va vissuta come tutto il resto. Io ho solo il pallino di cercare di capire quello che faccio e quello che fanno gli altri, capirne il motivo. Ma senza scopi. Solo per mettere altre cose in cantina, per riempirmi. E a volte questa cosa mi è utile per andare avanti…
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non ti capisco moon, lo fai tanto per farlo (sesso) o pensi che non farlo sia meglio di farlo tanto per farlo ?
eh si, sono un curiosone
buonanotte 🙂
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Non affermo ne’ l’una né l’altra. Dico solo che preferisco non farlo tanto per farlo… credo che chiunque possa condividere
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scusami non volevo soffolcere nessuna convinzione che non sia sorretta da una solida base e comunque sia ognuno di noi ha il proprio vissuto che condiziona ogiustifica determinate scelte
buonasera 🙂
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interessante.
leggo “se il corpo ha le sue necessità (il mio corpo, per l’esattezza), al cuore non gliene frega un cazzo proprio. E fa sabotaggio.” e penso che per me è forse il contrario. Ma più ci penso e più sono confuso. Che forse non è il contrario. E’ solo un generale sabotaggio con gioco delle tre carte incluso.
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Ora sono confusa io…
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vedremo di sconfusarci
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