Durante la stagione delle piogge

post 53

È la stagione delle piogge. Doveva arrivare. Non la volevo, ma doveva arrivare. Non la volevo perché la pioggia mi ricorda TDL; non la volevo perché, che voi ci crediate o meno, per andare a portare Little Boss al pulmino devo passare da una passerella sul fiume (attenzione, non è un ponte!), che se piove si inonda e mi costringe a fare un giro lunghissimo: stare in mezzo ai lupi ha i suoi pregi e suoi difetti; non la volevo perché i miei capelli fanno schifo, quando piove, sembro Alda Merini ai tempi del manicomio; non la volevo perché fa freddo e mi tocca accendere il riscaldamento e il che non fa bene alle mie tasche; ma sopratutto non la volevo perché la mia macchina regge la strada come un Ape e quindi sono stata costretta a cambiargli le scarpe, non vogliamo rischiare la vita, no? E quindi, oltre ai soldi, pure lo sbatti sbatti di star lì ad aspettare, mentre veri maschi Alfa (di cui ho la nausea, ricordate?) fanno pessime battute a triplo senso su ogni cosa. Ma oggi è andata benino, direi, anche perché Fascione (che è il vero soprannome del mio gommista) mi ha chiesto dopo aver pagato: vuoi due bottiglie di vino? Oppure del limoncello? Sennò ho anche un salamotto. 

Breve silenzio.

Cos’è, hai le gomme in offerta speciale?

No, è che i nostri clienti li vogliamo o grassi o alcolizzati. 

Così ho scelto di alcolizzarmi. Il vino stasera mi farà dimenticare i soldi che gli ho lasciato. 

E sono tornata a casa con il mio bottino alcolico di ottima annata, decisissima a provare il trucco da vampira per domani mattina. E nel mentre ho fatto una cosa che non facevo da millenni: ho chiamo Ale. 

E come sempre la mia piccola maga mi ispira un casino e dopo un’ora e dodici minuti di conversazione mi ha catapultato qui a parlare del Sorprendere. 

Ok. Lo so. Noi donne siamo bravissime a capirci e non capirci e siamo altrettanto brave a mandare messaggi confusi agli uomini: concordiamo tutti su questo. I nostri No spesso sono e viceversa. Così accade che, quando anche siamo cristalline (come lo sono stata io con TDL) gli uomini si confondano e, privati dalla nascita dell’empatia (non è colpa loro, io e Ale lo diciamo sempre: manca quella gambetta: XX vs XY) non ci capiscano più nulla. Ricordatevi sempre che sono una giustificazionista. Ma. 

Quello a cui davvero gli uomini non arrivano è che una donna va sorpresa. Questo non significa solo arrivare a casa in un giorno qualsiasi con una rosa in mano (che spesso fa solo nascere il sospetto: cosa hai combinato se mi porti una rosa?). Sorprendere è quando non ti aspetti un abbraccio in un momento di debolezza, quando non ti aspetti un fazzoletto quando piangi, quando non ti aspetti un complimento ben fatto (le parole, cazzo, sono così difficili?), quando non ti aspetti che ti stenda il bucato, quando non ti aspetti che ti faccia un regalo per San Valentino…

Ok. Mentre scrivevo mi si è accesa una strana lampadina. Una di quelle a risparmi energetico, sapete? Quelle che all’inizio non ci vedi un cavolo. Poi piano piano ti acceca(le detesto: io la luce la voglio subito come mi pare). 

Sono tornata lì, sono tornata alle Aspettative. E poi sono tornata all’Amico Speciale. E poi al Sorprendere. E poi allo Spazio, l’Armadio. E, ovvio, a TDL.

Insomma, lo so che voi non ci avete capito nulla, siete ciechi come lo sono io, la luce ancora deve accendersi, ma io alla fine mi sono resa conto che sto blaterando a caso. 

Non è quello che fa l’altra persona.

Io credo proprio sia solo in me. 

Ho il sospetto (il sospetto, badate bene) che quello che sto vivendo sia solo Paura. 

Sei terrorizzata, mi ha detto l’Amico Atipico.

Ho bisogno di altro tempo. 

Ho bisogno di pensarci ancora.

E poi, ovvio, come al solito arriverò a delle conclusioni che vanno bene per ora.

Ma senza pensare, che razza di persona sarei?

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21 pensieri riguardo “Durante la stagione delle piogge

  1. E’ il pensiero che ci rende speciali, e per fortuna, diversi. 😊 Comunque, quando ci si circonda di quelle persone giuste, di quelle che per davvero sono positive per la nostra identità, tutti questi conflitti interiori e mentali non avvengono. E comunque il vino spiega bene come funzionano i rapporti, che non esiste una via di mezzo, o ti prende bene o ti prende male. 😁

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      1. 🤣 è così che si inizia e si finisce alcolizzati!! Comunque, quando c’è il piacere di fare una cosa la si fa. I momenti belli, sono belli proprio perchè non si pensa a quello che sta avvenendo, ma semplicemente si sta talmente bene da essere spontaneo vivere bene il momento, l’attimo. Insomma il vino è la chiave! 😁

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    1. 😂 eh, lo so. Neanche io mi capisco, e poi vorrei che lo facessero gli altri… dopotutto vivere (per me almeno) è un lavoro complicato… ma io sono un mulo da soma e a ciò a cui non arrivo con la testa arrivo con la fatica. Sono passate due settimane e ancora non sono poi così sicura di ciò che ho pensato: ma intanto ho agito

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  2. Certo, tutto parte da te (o da me, o da loro) la paura, l’aspettativa, la delusione, l’amore. E allora anziché aspettare che siano gli altri a sorprenditi da sola, meravigliati di un giorno di pioggia nonostante sia un giorno di pioggia, stupisciti a saltare nelle pozzanghere con tua figlia, sorprenditi allo specchio con un ciao Moon. Allora poi, forse, anche gli altri ti sorprenderanno.
    🙂
    ml

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  3. sai come si fa a mostrarti che hai torto? si chiede ad un’altra donna. E lei non ti da ragione. Non empatizza con te. Non pensa che gli uomini. Non pensa che sorprendere eccetera. E quindi tutto il “voi uomini” e il “voi donne” va a catafascio, per fortuna. Ma non per darti torto per gnegne. No, è solo per dire che non è che la sai giusta. Magari: basterebbe impararla. Guarda è arrivata moon, condivide la saggezza femminea, basta leggerlo: ora lo sappiamo. Nnnnaaaaah. Mica vale per la tua vicina e quella dall’altra, quella al piano di sotto e quella a nordest. No no.

    Ma io ti leggo. E mi interessa. E sta cosa del sorprendere comporta un fare “generalmente cagare”. Perché queste cose siano _sorprendenti_ vuol dire che di solito non le fai, che di solito fai schifo.
    Questo avvalorerebbe la mia pluriennale teoria del bastardo. Vi piace il bastardo – dice la teoria, vi annoia il bravo ragazzo. Vi lamentate e piangete e urlate, ma volete quello.
    E pure il Ferradiano “Teorema” direbbe, inizialmente, ‘sta robba.

    Che poi ogni tanto quando ti da il contentino diventa “sorprendente” e invece il povero sfigato che ti tratta ogni giorno così ahhhcheppalle ti viene a noia. Che noia una persona corretta sempre. Che noia una persona gentile sempre. Che noia cheppalle chebarbachenoia una persona che il regalo quando capita te lo fa circa ogni due settimane e salta San Valentino e Natale perché ti ha ascoltata dire commmmmmerrrrrrrrciale e fare la snob letterata e anche se vorrebbe smielarti anche il budiulo perché ti ama e desidera la tua felicità, niente, trattiene la melassa ma ti regala la settimana prima e quella dopo, ma niente lo stesso perché a te la felicità dell’altra settimana t’è venuta a noia, questa settimana va di moda la felicità infelice, tono su tono con un melange di checcazzoneso.

    Non esistono leggiinamore diceva alla fine.E per me non esistono regole, non più. Non siete uguali tra voi. Ci sono alcune cose in comune, pochissime. Ma per il resto quello che per una “è chiaro che sia così, ovvio, è l’ABC” … per l’altra è “ovvio” il contrario.

    Boi boh, io sono un po’ donna eh. Mi dicono sempre.

    Comunque concordo con te, pensa, pensa, e scrivilo che penso con te.

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    1. Non è infatti una questione di cosa fa l’altra persona. Penso ora, certo. Ma io alle cose ci devo arrivare per gradi, piccoli passi. Non ho ancora risolto i miei conflitti. E per punizione mi condanno alla solitudine. Così imparo

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          1. Eccaallà.
            Un’altra.
            E insomma mi toccherebbe leggere De Luca.
            Lo so già. Ma … io non so quando tornerò a leggere. Ho iniziato con quello tuo. Proseguirò. Ma per ora… sto messo unpo’ così. Ogni tanto mi ricordo che sono un fallito e devo lavorare di più.

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          2. Queste coincidenze interessanti. Ieri un amico ha analizzato il mio testo di presentazione alle modelle via mail e mi ha detto “ci sono 4 duepunti consecutivi”.
            E io: “si lo so, non è un errore, si può”
            E lo dice pure Severgnini, mi pare 😉

            Cosa che ci frega?

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          3. Due “due punti” è postmorderno. Un po’ come scrivi tu non sapendo di scriverlo. Tre “due punti” dovrebbere essere, di logica, post post moderno, ma siccome la tendenza di oggi va sul distopico e il post post non se lo fila nessuno, allora eco che mi metto sui ceci dietro alla lavagna. Ma poi, ovvio, me ne frego alla grande

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