Bussola rotta: prima o poi…

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Stamani mi sono svegliata con un tizio che alle 6 di mattina cantava sotto la mia finestra L’emozione non ha voce (sbagliando le parole, tra l’altro. Però era intonato). Forse lo dovevo capire che quello era il Segno di una giornata strana. 

Stavo sorseggiando il mio primo caffè e mandando messaggi al Nuovo Amico Atipico (ultimamente ci sentiamo spesso, lo sento più di mia madre- e questo è un bene- passiamo anche ore a non dirci nulla di serio e a farci ridere – lui è più bravo di me, chiunque lo è, a dire il vero: io sono la Pesantezza del Vivere, calvinianamente parlando), gli raccontavo proprio la storia del cantante sotto la finestra. Era un bel momento. Fino a che un nervo è stato toccato. Eh, sì, arriva lui, aspettate: TDL. Ha finito il libro che gli ho regalato, un Murakami di prim’ordine (non il mio preferito, ma un must, di sicuro) e mi ha mandato le sue impressioni. Normale. Normale in un contesto normale. 

Lui continua a scrivere cose e io abbozzo. Oggi sono proprio incocciata con lui, non ne voglio sapere. Era una mattina tanto da Biancaneve e lui la trasforma nell’antro della Regina Cattiva (le metafore sulle fiabe vengono tutte da una recente visione di Once upon a time con Little Boss). Evitamento: non è quella la giusta strategia? E quindi abbozzo mezze risposte o non rispondo proprio. Fino a che non chiede: sei arrabbiata con me?

Ahahahahaahhh. E poi ancora ahahaahaah!

Te ne sei accorto alla svelta!

Ma non rispondo, ovvio.

Qualcosa avrò pur imparato.

Eppure…

Eppure oggi mi sento inquieta. 

Torno a casa e Little Boss è tutta presa nel riordinare la sua stanza (?), la sento che traffica in camera sua (che poi è solo un soppalco, nemmeno una stanza vera, con pareti vere e porte vere, me lo rinfaccerà quando sarà più grande e vorrà una vera privacy, ma in quaranta metri che posso fare, io? A parte delle tende, che già mi sono organizzata a cucire… a far cucire, scusate). Allora prendo il Mac, anzi, lui prende me, visto che è un fisso, ci guardiamo per un po’, lo interrogo sui file salvati, Voglio finire quel racconto del cavolo che non ho mai finito, gli dico. Lui, il Mac, fa la faccetta scettica. Ma aiuta, a modo suo, apre i file, me li ordina per data. E il suo compito si esaurisce qui. Si beve un sorso di birra (virtuale) e mi guarda: ora la palla è tua: gioca. E io inizio, ma sì, da qualche parte arriverà, la mia Margherita. Le ho dato un sacco di problemi iniziali, deve farsi il suo Viaggio dell’eroe, trovare amici, nemici, arrivare all’obiettivo, la situazione iniziale deve capovolgersi e poi arriva il finale. Semplice: Vogler insegna. 

Ma le storie non mi nascono così. Margherita non la sento. Non la capisco, non la empatizzo, e quindi è tutto inutile. Dopo 1000 parole chiudo il file. 

Così non funziono.

E sarebbe bello dare la colpa a qualcuno, sarebbe bello che non fosse solo colpa mia. 

Giro in tondo perché ho la bussola rotta.

Prima o poi capirò cosa devo fare, prima o poi arriverà il Nord, prima o poi TDL non mi farà più male, prima o poi sarò pronta per godermi la vita, per essere felice, per lasciare che l’inquietudine non sia la mia ombra, il mio passato, il mio futuro e il mio destino. 

Non ditemi che non sono ottimista, per favore.

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31 pensieri riguardo “Bussola rotta: prima o poi…

    1. sono otimista, alla fine. anche se non sembra. Mi sto muovendo, piano piano. Voi ve ne accorgerete tra 15 giorni più o meno (la distanza temporale inizoa ad accorciarsi)

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    1. No. Credo che il mio problema sia questo: trovo maledettamente umana l’inquietudine… dopo aver scritto questa frase mi dovrei fare delle domande. ma, ehi! Ho tempo per (tornare a)psicanalizzarmi…

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        1. Forse. Oppure saremmo degli automi programmati solo per essere felici, e allora ci dovremmo domandare se la nostra felicità è vera o indotta, e quindi saremmo punto è a capo…ma tutto ciò e assomiglia a qualcosa che ho già letto, o visto… ed è solo il mio neurone che gira in solitaria intorno al cervello, non farci caso (ogni tanto faccio dei veri ragionamenti)

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      1. Oh no, il mio è molto più comprensivo e amorevole. La sera (leggi notte fonda), quando dopo un tempo non calcolabile (almeno da me) resto immobile con gli occhi chiusi, le mani mollemente adagiate sulla tastiera e un filo di bava all’angolo della bocca, mi avverte delicatamente (allarme della batteria in esaurimento) che è ora di coricarmi…

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  1. Comunque.. ho letto il tuo articolo è davvero mi è piaciuto!!! Poi sono passato ai commenti, e non ti so più dire a questo punto se mi appassionano più i commenti o l’articolo!! 🤣🤣 Più che altro le tue risposte sono micidiali!! 💣🤣Quindi ti rispondo così: 🔝❗❗ che vale sia per l’articolo che per i commenti in generale!! 🔝😁

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  2. Anche la mia piccola guardava sempre Once Upon a Time … certo ha 21/22 anni… ma noto che lo stanno guardando in tante adolescenti/tardoadolescenti. Io mi annoiavo abbastanza, ma soprattutto ad ogni dialogo le chiedevo “ma non senti che si stanno solo facendo GNE GNE GNE con ottimo doppiaggio? cioé … si stanno insultando, per circa il 75% del tempo” e all’inizio era un “uff che palle” mentre poi aveva iniziato a riconoscere il tono nel dialogo e quando arrivava mi guardava col sorrisetto, aspettando che le facessi “GNEEEE! GNE GNE GNE!” con il tono del doppiatore.
    40 mq sono pochi proprio, sei brava.
    Ho cercato se il post fosse questo… ma non lo fosse, credo. Cerco ancora.

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      1. grazie! 😀
        comunque se sei appena ENTRATA negli -anta … ma che vuoi!???!!!!! 😀
        apetta ad avvicinarti ai 45… una sensazione MOLTO diversa del tempo che è passato 😉
        MOLTO

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