40 anni: resocontiamo

La prima cosa che posso dire è che ho 40 anni. Non so perché da un po’ di tempo a questa parte sia diventato così rilevante, avere un’età, fino a poco fa non me ne curavo, mi potevo curare del rotolino di ciccia attorno ai fianchi, del primo capello bianco, delle smagliature sul seno dopo l’allattamento, e nemmeno poi un granché, in effetti. Non sono mai stata un’appassionata del Fuori. Ho sempre preferito curare il Dentro. E in effetti non ho mai fatto uno sport, mai palestra, fumo come una ciminiera, mangio a caso, ma adoro studiare, leggere, conoscere persone nuove e stimolanti, vedere posti, abbracciare culture, qualsiasi cosa nutra il mio Dentro è pollice in su, tutto ciò che ha a che fare con il corpo è pollice verso. Non l’ho scelto, è un’attitudine di vita. E so che sbaglio eccetera, mens sana in corpore sano, correre scarica il corpo e dà sollievo alla mente, avessi un centesimo per ogni volta che me l’hanno detto sarei alle Canarie ora, a godermi il sole foreverandever invece di stare chiusa qui, nella stanzetta, a vomitare parole sulla tastiera. 

Ho tentato qualche cambiamento. 

Ho passato un periodo “Cibo salutare”. Scelte biologiche, a chilometro zero (vivo in un posto dove farlo non è così impegnativo come in città), sei pasti al giorno con i quali ero anche dimagrita. L’impegno di questa ricerca, in effetti, ha avuto i suoi lati positivi: occupava costantemente il mio cervello. La mattina mi alzavo e pensavo già a cosa avrei cucinato, dove avrei comprato le verdure o il formaggio, mi facevo spuntini sani da portare a lavoro, insomma, un sacco di tempo speso solo per il cibo. Mi sono annoiata alla svelta. Perché a me, fondamentalmente, il cibo, non interessa. Non mi piace mangiare. Lo faccio solo perché devo, sennò non starei in piedi, ma non ho gusto, sebbene poi sappia che un buon pecorino stagionato risulta in bocca migliore rispetto a un primo sale. Ma se c’è il primo sale…

Non è passato molto tempo dal mio periodo “Sforzati di muoverti”. Due, tre volte a settimana mi sono fatta sette chilometri a piedi, passo veloce (la corsa per una come me potrebbe essere come il pane per i celiaci), ascoltando musica, concentrandomi sui miei piedi (osservavo le mie scarpe da ginnastica e pensavo che in fin dei conti il numero delle scarpe da ginnastica comprate nella mia vita si contano sulle dita di una mano), sudando moderatamente, rientrando a casa un po’ più stanca. I primi giorni ha funzionato benino. Mi impediva di pensare troppo, di avvitarmi nei pensieri, come dice il Tizio della Luna. Ma l’effetto è durato poco e mi sono annoiata alla svelta. 

Quello che non mi annoia mai, invece, è leggere, a mano che il libro non sia scritto con i piedi. Quello che non mi annoia mai è imparare cose nuove, specie se riguardano la scrittura. Quello che non mi annoia mai è scrivere, ed eccomi qui, invece di iscrivermi a un corso di Taekwondo. 

Ma ho divagato, torno a quella cosa dei quaranta. Non so se sia una scalino sociale che mi influenza psicologicamente, non so se sia la disparità che inizio a vedere tra me e i ragazzi di vent’anni, non so se sia un termine che mi sono data, che so, quando avevo dieci anni per fare resoconti della mia vita: fatto sta che in questa estate 2018 è quello che sto facendo, sto resocontando la mia vita, sto cercando, ancora, di capire chi sono, cosa voglio, cosa faccio. Ma sopratutto, cosa farò. 

E io che credevo di essere a posto con la mia vita, di averla ormai programmata tutta, fino alla pensione (sì, lo so, sto usando parole vetuste, che cadranno in disuso), mi ritrovo in questo limbo di incertezze cosmiche che mi crea non poche angosce. 

Magari è solo una classica crisi di mezza età. 

Saluto quindi con poco rimpianto la mia mezza età andata e vediamo cosa mi riserva l’altra metà.

 

13 pensieri riguardo “40 anni: resocontiamo

  1. la forma “a lavoro” invece di “al lavoro” mi fa pensare che tu possa essere veneta.
    Ho anche un altro dubbio. Vedo tra i “blog che seguo” (che tu segui) anche powershell.org e questo mi fa pensare che sia un errore di wordpress.com. O sei nerd? Ho letto qui ma… non sembrerebbe. Ma chissà.

    Io ne ho 44. E’ rilevante? La disparità esiste, sei più stanca, hai già fatto, già provato, tentato, seguito quella o quell’altra strada.Ma a me piace molto avere a che fare con i 20enni. Ok, con LE 20enni più che altro. I maschi sono parecchio noiosi, quasi tutti. E sono piccini sul serio, quasi tutti. Ma ci sono, ci sono anche quelli che stanno usando il cervello, che stanno facendo gli scalini a tre a tre. E che non stanno facendo i miei errori: calcolano tutto, mandano a quel paese l’Italia, non si legano troppo né al territorio né a qualcuno, non troppo presto. Per i maschietti della mia zona è rarità.
    Le ragazze, mi pare, in genere, sono più avvedute.
    Non tutte, ok, visto che confermo, il salto della quaglia è considerato metodo affidabile dal 70% degli adolescenti. Confermo. Terribile. Ma diciamo che la sensazione generale, parlandoci, è che le ragazze siano più interessanti, più interessate a sentire cosa siano, esse stesse.
    Il fuori è sempre stato un problema per me.
    Il dentro è sempre stato un modo per andare avanti, guadagnare la pagnotta, sopravvivere. Il mio dentro diventa fuori nei risultati. Per fortuna partiva da interessi personali.
    Oggi sono più stanco, anche se curioso e desideroso di imparare… sono più pigro che a 34. Ma a volte… a volte prendo e non faccio altro che imparare. Ma io non lo chiamo mai così. Gioco 🙂 Faccio una cosa che non so ma senza aver paura, senza pensare che vada fatta in un certo modo, che serva a qualcosa, che abbia uno scopo diverso dal gioco che sto facendo in quel momento.
    Ora ti lascio perché la festina del paese qui sotto manda solo musica che mi ricorda il mio personale demone. Mi devo difendere, devo trovare delle cuffie e roba pesante.

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    1. Non so cosa sia l’età, a dire il vero. Cosa significhi. Ma so come mi fa sentire ora questo numero. Come se dovessi sbrigarmi… io mi confronto con il mio collega di 20 anni e… non ero così nemmeno a quell’eta’. Ma pensavo meno al mio futuro, ci pensavo in modo meno preoccupato. Forse è solo questo …

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      1. Si, non ero come molti miei coetanei neanche io a 20 anni. Nella cosiddetta “movida” (credo sia questo: quello che lagggentefanno fa quando esceno ) mi rompevo le palle. Sono passati 24 anni e me le rompo anche di più: li ho seguiti perché mi servono, quindi li ho cercati nei locali. La cosa è anche peggiorata: oltre alle identiche dinamiche chebbellobere wowhaiunjackdaniels e altre noie varie, ora il dialogo è diventato : estendo il mio cellulare per mostrarti il suo contenuto, come dei sordomuti, come degli stranieri che si parlino con bigliettini e traduttori. Per mostrarsi poi… dei meme, di solito.
        Anche io penso in modo più preoccupato. Quando non ci penso sono più sciolto e mi sento sempre di avere ancora 20 anni. Ma… nessuno mi para il culo se faccio cazzate. E poi non li ho, non è vero. Il mio problema è l’amore, non so il tuo, e io sento che nonostante la mia ex avesse 23 anni meno di me, in realtà è stata un fulmine, una rarità totale. Perché per chi mi piace io non sono interessante, sono proprio invisibile. Di più di quando ero giovane. Secondo me, ovvio. Ma è sempre stato un problema leggere nella mente altrui 🙂
        Ma l’età ha dei benefici. IL tempo non passava mai quando aspettavi un mese. Ora ti puoi sedere, appoggiare un bicchiere sul tavolo, guardare la strada.
        Ed è passato.

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      1. No, no, secondo me non segui ‘sta roba che ti ho detto. Secondo me tu non hai cliccato niente. Anzi, ora faccio una verifica sperimentale (occhiali da scienziato, colpo di tosse, ehm ehm) – si, ho fatto. Ok, un bug da segnalare a quelli di wordpress.com ; se ti interessa, quando vai nella tua homepage e scorri tuuuuuuuuuuuuuutto fino in basso esiste una voce che si chiama “blog che seguo”. La tua lista è vuota. Ma se si entra dopo aver fatto il log-in con le proprie credenziali, allora l’elenco viene popolato con i PROPRI valori, cosa che è errata, perché si è sul blog di un’altro. Mi sembrava molto strano infatti che tu seguissi alcuni contenuti.

        Tutto qua, roba nerd, dimentica pure.

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